Giobbe 19:10

8 Versetti 8-22

Come sono tristi le lamentele di Giobbe! Che cos'è il fuoco dell'inferno se non l'ira di Dio! Le coscienze bruciate la sentiranno in seguito, ma non la temono ora; le coscienze illuminate la temono ora, ma non la sentiranno in seguito. È un errore molto comune pensare che coloro che Dio affligge siano trattati come suoi nemici. Ogni creatura è per noi ciò che Dio le fa essere; tuttavia questo non giustifica i parenti e gli amici di Giobbe. Quanto è incerta l'amicizia degli uomini! Ma se Dio è nostro amico, non ci abbandonerà nel momento del bisogno. Che poca ragione abbiamo di assecondare il corpo che, dopo tutte le nostre cure, si consuma per le malattie che ha in sé. Giobbe si raccomanda alla compassione dei suoi amici e biasima giustamente la loro durezza. È molto penoso per chi ama Dio essere privato allo stesso tempo del conforto esteriore e della consolazione interiore; eppure, se questo e altro accade a un credente, non indebolisce la prova del suo essere figlio di Dio ed erede della gloria.

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